Le discussioni di una fusione tra William Hill e Amaya sono giunte al termine. Un potenziale affare sembrava essere all'orizzonte, il 10 ottobre, quando le società avevano rilasciato una dichiarazione congiunta confermando che erano in trattative per una fusione, che avrebbe portato William Hill a diversificare il proprio business digitale e internazionale e Amaya, infine, a trovare un acquirente. Questa "fusione tra pari" avrebbe comportato una delle più grandi aziende di gioco online del mondo.
Ma la britannica Parvus Asset Management, la più grande società detentrice di William Hill, si è opposta sulla base della potenziale diminuzione di valore per gli azionisti. Parvus, che possiede il 14% di William Hill, ha asserito che il business del poker di Amaya indebolirebbe la posizione di mercato della società, in quanto non vede PokerStars, marchio di poker di Amaya, come favorevole. Il recente problema con l'ex amministratore delegato della compagnia, David Baazov, è stato anche visto come uno svantaggio.
Lo stato di incertezza del poker negli Stati Uniti getta ancora un'altra perplessità nell'operazione.
Ma la britannica Parvus Asset Management, la più grande società detentrice di William Hill, si è opposta sulla base della potenziale diminuzione di valore per gli azionisti. Parvus, che possiede il 14% di William Hill, ha asserito che il business del poker di Amaya indebolirebbe la posizione di mercato della società, in quanto non vede PokerStars, marchio di poker di Amaya, come favorevole. Il recente problema con l'ex amministratore delegato della compagnia, David Baazov, è stato anche visto come uno svantaggio.
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