Il governo spagnolo contro il poker

Novità importanti nel mondo del poker dalla Spagna. Il Partito Socialista ha sferrato un attacco contro i player professionisti, presentando un disegno di legge che – nel caso di approvazione – impedirebbe ai grinder di compensare le perdite con le vincite, al momento della dichiarazione dei redditi.

Secondo i socialisti, questo sistema sarebbe iniquo rispetto ad altri settori dell'economia e rappresenta un privilegio per l’industria dell’e-gaming.

Al momento dell’inizio del mercato online, l'Agenzia delle Entrate di Madrid prospettava una doppia imposizione nei confronti dei giocatori, i quali erano costretti non solo a pagare il 25% sul rake lordo, ma anche a dover pagare le tasse sui redditi, calcolate sulle vincite lorde (di conseguenza, anche sulle tasse già trattenute).

L'effetto è stato quello di assistere ad una vera e propria diaspora dei pro iberici, la maggior parte dei quali hanno preferito prendere residenza a Londra o Malta.

L’unico che vedrebbe di buon occhio questa possibilità è Sheldon Adelson, il padrone di Las Vegas Sands, deciso a costruire Euro Vegas a Madrid con sei nuovi casinò. Gli spagnoli favoriranno a tal punto gli americani con una mossa così impopolare per i player locali e, tra l'altro, così ingenua?

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