Il 2025 è già entrato di diritto tra gli anni più memorabili della storia del poker. Con la continua espansione del gioco a livello globale, sono stati stabiliti nuovi record e, mese dopo mese, si sono susseguiti eventi e storie destinate a restare nella memoria degli appassionati. Sebbene l’anno non sia ancora concluso e manchino alcuni appuntamenti importanti, è già tempo di guardare oltre dicembre e proiettarsi verso il 2026.
Ripercorrendo quanto accaduto nel mondo del poker negli ultimi dodici mesi, e osservando le tendenze in atto, ecco le nostre dieci previsioni per il prossimo anno.
10. I cash game in streaming diventeranno ancora più grandi
Il 2025 è stato l’anno dei cash game trasmessi in diretta. Settimana dopo settimana, partite ad altissime puntate hanno animato format come Hustler Casino Live, Poker at the Lodge, Venetian Poker Live, High Stakes Poker e molti altri. Nella seconda parte dell’anno si sono visti persino match heads-up live di livello estremo, con protagonisti come Jungleman e Ossi “Monarch” Ketolla, durante i quali milioni di dollari sono cambiati di mano in pochi minuti.
Accanto a leggende affermate come Alan Keating, Doug Polk, Nik Airball, Mariano e Rampage, sono emerse nuove stelle come Senor Tilt. Nel 2026 tutto questo è destinato a crescere ulteriormente, con puntate ancora più alte, nuovi volti e la concreta possibilità di assistere a piatti da sette cifre capaci di infrangere record storici.
9. Emergeranno nuovi scandali nel mondo del poker
Che piaccia o no, il poker è un ambiente in cui il denaro e la competizione attirano anche controversie e comportamenti discutibili. Il 2025 ha visto scandali di grande risonanza, da vicende giudiziarie che hanno coinvolto personaggi di primo piano a casi di cheating e collusioni per cifre milionarie.
È improbabile che questa tendenza si interrompa nel 2026. L’unica risposta possibile da parte della comunità resta la vigilanza, la denuncia delle irregolarità e un impegno sempre più deciso nel contrasto ai comportamenti scorretti.
8. Le figure controverse domineranno i titoli del WSOP
Il World Series of Poker non è solo il palcoscenico dei campioni, ma anche quello di personalità sopra le righe. Nel 2025 nomi come Martin Kabrhel e Will Kassouf hanno monopolizzato l’attenzione mediatica, spesso più dei vincitori dei tornei, grazie al loro atteggiamento provocatorio e alle polemiche generate ai tavoli.
Nel 2026 è facile prevedere il ritorno di questi protagonisti e l’emergere di nuove figure simili, pronte a dominare ancora una volta le cronache del WSOP.
7. Aumenterà il “drama” su X (ex Twitter)
X è diventato il principale spazio di confronto – e scontro – pubblico tra giocatori di poker. Qui si discutono mani, si criticano comportamenti, si commentano show in streaming e si accendono polemiche che coinvolgono community e content creator.
Nel 2026 questo fenomeno continuerà, alimentato soprattutto dai cash game in streaming e dai vlog di poker, che spesso diventano il detonatore di nuove discussioni e accuse incrociate.
6. Triton Poker continuerà a espandersi
Negli ultimi anni Triton Poker ha rivoluzionato il circuito dei tornei high roller. Nel 2025 il lancio di Triton One, pensato per un pubblico di medio-alto livello, ha riscosso grande successo accanto alla tradizionale Super High Roller Series.
Nel 2026 è lecito aspettarsi un’ulteriore espansione del brand, con nuove tappe di Triton One e l’approdo in nuove location internazionali. Triton sembra avviato a diventare, nel medio periodo, il marchio di riferimento del poker mondiale.
5. Cambiamenti in vista nel calendario WSOP
Dall’acquisizione del marchio WSOP da parte di GGPoker nel 2024, si parla di possibili evoluzioni del circuito più importante al mondo. Sebbene il calendario 2025 sia rimasto sostanzialmente invariato, alcuni cambiamenti sono già confermati.
Il WSOPE si sposterà da Rozvadov a Praga, una scelta che potrebbe aumentare notevolmente l’affluenza. Non è escluso che nel 2026 vengano annunciate nuove tappe WSOP o WSOP Circuit in Europa, Asia o altre aree emergenti.
4. I siti di poker “sweepstakes” andranno incontro a difficoltà crescenti
I siti di poker basati sul modello sweepstakes hanno operato per anni negli Stati Uniti sfruttando zone grigie della legislazione. Nel 2025, però, è iniziata una stretta normativa, con diversi Stati che ne hanno vietato l’attività.
Nel 2026 è probabile che altri Stati seguano la stessa strada, costringendo queste piattaforme a cambiare modello di business o ad abbandonare il mercato. Alcune, come WPT Gold, hanno già avviato una trasformazione puntando su formazione e prodotti alternativi.
3. Sempre più partite si sposteranno su siti crypto e app private
Con una regolamentazione online sempre più stringente, molti giocatori faticano a trovare piattaforme comuni su cui giocare. Per questo cresce l’interesse verso i siti di poker in criptovalute e le app private, spesso registrate offshore.
Nonostante i rischi legati alla scarsa regolamentazione, queste soluzioni offrono accesso globale e bacini di utenza più ampi. Nel 2026, soprattutto se la stretta sui siti sweepstakes continuerà, questo trend è destinato a rafforzarsi.
2. Phil Ivey vincerà un altro braccialetto WSOP
Ogni lista di previsioni sul poker deve citare almeno una leggenda, e per il 2026 il nome scelto è Phil Ivey. Nel 2025 è andato vicino alla conquista del suo dodicesimo braccialetto, collezionando final table e piazzamenti di prestigio.
Dopo un anno di alto livello anche nel circuito Triton, il 2026 potrebbe essere quello giusto per vedere Ivey tornare sul gradino più alto del podio WSOP.
1. Il poker continuerà a crescere a livello globale
Nonostante ostacoli normativi e pregiudizi, il poker sta vivendo una nuova fase di espansione dalla fine della pandemia. Accanto ai mercati storici di Europa e Nord America, stanno emergendo realtà sempre più forti in Asia, Sud America e Africa.
Nel 2026 questa crescita proseguirà, sostenuta dai grandi brand internazionali e dall’interesse delle nuove generazioni. Con milioni di potenziali nuovi giocatori in tutto il mondo, il futuro del poker appare più promettente che mai.